Come molte altre “invenzioni”, anche le carte da gioco arrivano da lontano, per la precisione dalla Cina.
A ben pensarci, si tratta di una provenienza che ha un senso logico, poiché nello stesso paese è stata anche inventata la carta come materiale.
Nonostante non siano presenti dati certi a supporto di tale ipotesi, pare che i primi esemplari di carte da gioco fossero stati prodotti tra il ‘600 e il ‘900 d.C. - a cavallo con la dinastia T’ang - e che successivamente (con la dinastia Ming, tra il 1368 e il 1644 d.C.) avessero preso sempre più piede attraverso immagini ispirate ai personaggi dei romanzi popolari e con semi derivanti dalla vecchia moneta cinese (anche le banconote, a quanto pare, sembrano essere un’invenzione imputabile ai cinesi).
Con molte probabilità dalla Cina le carte da gioco si diffusero poi in Medio Oriente, in Egitto, attraverso la Via della Seta.
Il primo mazzo egiziano di cui si hanno notizie, pare risalga al Sultanato Mamelucco (XIII-XVI secolo d.C.) e fosse appartenuto a un ricco proprietario.
Già in queste carte, nonostante le trame calligrafiche intricate e dipinte a mano, si potevano riscontrare gli embrioni dei quattro semi tutt’oggi in uso: monete, coppe, spade e bastoni da polo.
Ciò che è sensato ipotizzare, è che queste grafiche traessero origine dalle rappresentazioni incise sulle monete romane (civiltà con cui gli egizi avevano avuto, nei secoli, strettissimi contatti): ogni seme contava 13 carte, tra cui tre carte di corte interamente maschili che riprendevano anch’esse quelle attualmente conosciute: il Re, il Luogotenente e il Secondo Luogotenente.
Attualmente, questo mazzo è conservato presso il palazzo Topkapi di Istanbul.
Dall’Egitto, le carte da gioco giunsero in Europa verso la fine del 1300 - probabilmente introdotte dai soldati delle Crociate - prima in Italia e Spagna, per poi diffondersi nel resto del continente.
Originariamente, non essendo diffusa ancora la stampa, le carte erano vere e proprie opere d’arte realizzate a mano, per questo molto costose e riservate solo alle classi più abbienti.
Nel Medioevo, partendo dall’Italia, le carte iniziarono ad essere usate anche per finalità divinatorie e fu così che vennero introdotti i 78 Tarocchi (originariamente detti Trionfi e utilizzati, comunque, anche per il gioco), segnando un netto cambiamento nell’utilizzo di questo oggetto.
Queste particolari carte, impiegate in cartomanzia, si diffusero poi nel XVIII secolo partendo dalla Francia, grazie alla celebre versione del mazzo elaborata da Nicolas Conver che porta il nome di Tarocchi di Marsiglia.
Nella seconda metà del XV secolo l’avvento della stampa contribuì all’ampia diffusione delle carte da gioco tra la popolazione: decorazioni più semplici e di immediata lettura, frutto delle lavorazioni affidate ai macchinari, si espansero così a macchia d’olio in tutte le rotte commerciali interne al continente.
Fu così che, nel 1480, comparve in Francia il modello di carte caratterizzato dai quattro semi ancora oggi più diffusi al mondo: cuori, quadri, fiori e picche, inventati perché probabilmente più facili ed economici da realizzare.
Partendo dal modello francese, ancora il più celebre e diffuso nel mondo, comparvero nell’ottocento alcune varianti successive alla guerra d’indipendenza americana.
Proprio negli USA, infatti, fu introdotto il Jolly (in ogni mazzo, generalmente, ce ne sono due) a cui il giocatore può attribuire il valore che predilige.
Anche in Italia, grazie all’avvento della stampa a colori, le grafiche delle carte da gioco variarono di zona in zona, e alcune divennero particolarmente popolari per la loro particolare iconografia: ricordiamo, ad esempio, le carte napoletane particolarmente diffuse al sud, quelle piacentine o le trevigiane molto usate invece al centro-nord.
Che si tratti di finalità ludiche o di altri utilizzi, le carte da gioco rimangono avvolte da un’aura di fascino e mistero che le rende tutt’oggi motivo di interesse in tutto il mondo.
Per questo, sono molti i privati e le case produttrici che continuano a stampare mazzi caratterizzati da immagini originali e creative, destinati a impieghi in giochi da tavolo o per semplice collezione personale.
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